Elly_Kelly |
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| Per Mari. CITAZIONE La campionessa olimpica «Nessun doppio senso sono stata me stessa. Il premier? Ha carisma» Valentina Vezzali dopo lo show con il premier a Porta a Porta
MILANO — Valentina Vezzali, ha visto che pandemonio ha scatenato?
«Sì e sono stupita. Ho voluto consegnare a Berlusconi un fioretto a titolo simbolico, come aiuto per superare le difficoltà del Paese. Avrei sostenuto volentieri un mini-assalto in diretta, anche per fare un po' di pubblicità alla mia disciplina. Se fossi stata ballerina, gli avrei proposto un paio di passi di danza».
Ma c'è stata la fatidica frase, «da lei mi farei toccare...». «Non c'era malizia. E non c'era alcun doppio senso. Intendevo: non sono tante le avversarie che mi toccano, ma se con il fioretto ci riuscisse il presidente del Consiglio, significherebbe che la sua azione è stata vittoriosa». Una metafora, dunque. «Io e i colleghi sportivi rappresentiamo un'Italia leale e corretta, un'Italia pulita e che vince. Il "mi farei toccare" va inteso così: non molli, vada avanti. Io sono riuscita a vincere la terza Olimpiade di fila, il premier vinca la sfida di rilanciare la nazione».
L'avrebbe fatto anche con Veltroni o Prodi? «Assolutamente sì. Siamo nella situazione in cui si deve badare all'interesse di tutti, non a quello dei partiti».
Le rimproverano di essere stata ingenua e poco sobria, soprattutto perché si sa che Berlusconi ama le gag. «Sono stata me stessa. E, soprattutto, ho usato il linguaggio della scherma: toccare è un verbo ricorrente, in pedana».
I maliziosi chiedono se suo marito s'è arrabbiato. «Ma non fatemi ridere: Mimmo conosce la scherma e ha capito». Non crede di aver dato fastidio a quell'Italia che non vota per Berlusconi e per il centrodestra? «L'Italia deve essere unita in questo duro momento, pensiamo a risollevarci. Ognuno remi nella direzione comune».
Valentina Vezzali vota per il Pdl? «Da atleta sono super partes: ora io voto per l'Italia e per lo sport. Quando mi sarò ritirata, dirò come la penso e, magari, se intendo entrare in politica».
Però non ha nascosto la sua ammirazione per Berlusconi. «Lo stimo, è carismatico, si è preso carico di un bel po' di problemi. Vediamo come opera: se non raggiunge gli obiettivi, la democrazia prevede che si possa mandarlo a casa».
Gianni Petrucci, presidente del Coni, ha detto che un oro olimpico può dire quel che vuole... «Lo ringrazio, ma preciso: un oro olimpico ha la responsabilità di quel che dichiara, deve trasmettere i valori etici dello sport. Io, appunto, volevo fare questo».
Telefonate di conforto, sms di solidarietà? «Tanti. Chi mi conosce, mi è stato vicino». Io direi che queste parole bastano e avanzano, per riordinarti le idee. Il "doppiosenso" non era un doppiosenso voluto. E' un termine tecnico che significa "piazzare una stoccata".
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