Scherma/ Marta Russo: a Roma sfida olimpioniche '92 contro 2008
Torneo dedicato a donazione organi in memoria della ragazza
Roma, 27 ott. (Apcom) - E' arrivato alla nona edizione il Trofeo Marta Russo, dal 2004 "Una stella per Marta" perché da quell'anno la manifestazione ha accolto una così qualificata rosa di partecipanti che la federscherma ha deciso di intitolare i campionati italiani alla schermidrice tragicamente uccisa nel maggio del 1997 con un colpo da arma da fuoco esploso da una finestra all'Università di Roma dai due assistenti di filosofia del diritto Giovanni Scattone e Giuseppe Ferraro.
E visto che il campionato italiano è itinerante, per non perdere questa manifestazione e per continuare a ricordare Marta Russo a Roma, da una idea della mamma Aureliana è nata "Una stella per Marta", manifestazione che è legata all'associazione che porta il nome della ragazza nata per promuovere e diffondere la cultura della donazione degli organi. A confermare la grandissima popolarità della manifestazione e lo strettissimo legame tra la scherma ed il nome di Marta Russo, questa sera sulla pedana allestita nel suggestivo scenario di uno dei saloni di Villa Miani sono state due formazioni traboccanti di medaglie olimpiche: le formazioni all-star dei Giochi di Barcellona 1992 e quella dei Giochi di Pechino 2008.
Da una parte quindi si sono schierate Francesca Bortolozzi, Diana Bianchedi e Giovanna Trillini, opposte a Ilaria Salvatori, Margherita Granbassi e Valentina Vezzali. Quest'ultima da bambina condivideva i duelli in pedana proprio con Marta Russo. "Entrambe sempre accompagnate dai genitori, ci si conosceva e si parlava perché l'ambiente della scherma è abbastanza piccolo", ha ricordato la Vezzali, che partecipa alla manifestazione sin dalla prima edizione. "Essere campioni nello sport implica poi la necessità di esserlo anche nella vita. Ed un evento come questo ci permette di ricordare Marta e di fare qualcosa di importante per il sociale. Stasera quindi non sono qui per vincere, anzi, spero solo di non farmi male...".
Anche perché fra poco si ricomincia. "Fra poco riprende la coppa del mondo e quello che andrà dal 2009 al 2012 sarà un periodo molto intenso su un percorso difficile". Perché 2012 significa Londra, Olimpiadi. Le quinte alle quali potrebbe partecipare la Vezzali: "Per adesso occorre solo pensare a rimettersi in gioco, perché se si vuole arrivare ad un obiettivo del genere, bisogna cercare di farlo nel migliore dei modi. E prima di pensare a Londra, occorre iniziare a costruire le fondamenta mattone dopo mattone, altrimenti non si arriva competitivi".
Aureliana e Donato Russo hanno quindi provveduto a porre l'accento sul tema dell'evento "Una stella per Marta". "E per sottolineare la qualità del torneo basti pensare al fatto che questa sera in pedana sono rappresentate 88 delle 210 medaglie complessive conquistate dalla scherma tra le Olimpiadi del 1992 e quelle del 2008", ricorda Donato Russo. Il punto fermo però è la solidarietà che il mondo dello sport dimostra nel promuovere questa iniziativa e la cultura della donazione degli organi. oggi ci sono sei persone che vivono con gli organi donati da Marta". Aureliana Russo ha infatti ricordato che oltre ad essere una brava atleta, dall'età di 15 anni Marta aveva compreso l'importanza della donazione. "Aveva già deciso ed oggi questo suo progetto di vita rivive in suo nome con questa manifestazione. Perché il nostro principale obiettivo è sensibilizzare le giovani generazioni. E in questo caso la presenza di così importanti sportivi è fondamentale nell'indirizzare il messaggio".
Tra gli ospiti della serata, tra gli altri, anche il presidente del comitato paralimpico e vicepresidente del Coni Luca Pancalli, il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi, il presidente della federscherma Giorgio Scarzo ed il presidente della federnuoto PaoloBarelli. Per la cronaca, ma trattandosi di simili campionesse anche il risultato conta, la pedana ha sancito la vittoria delle olimpioniche del 1992 alla stoccata supplementare, messa a segno da Giovanna Trillini, che è riuscita a piegare Valentina Vezzali dopo che la campionessa jesina era riuscita clamorosamente a riequilibrare il punteggio all'ultimo assalto partendo da uno svantaggio di -4. Ma le campionesse di Barcellona hanno dimostrato che l'età in pedana stavolta non contava.
http://sport.alice.it/notizie/sport/2008/1...8,16611759.html