La campionessa olimpica assicura:
"La mia missione è insegnare ai giovani"
Doppio riconoscimento a Giovanna Trillini in visita alla nostra redazione. La star del fioretto non sa ancora se proseguirà la sua carriera. Intanto insegna l'arte ai più piccoli, da alcune settimane è tornata al PalaScherma di via Solazzi
Ancona, 17 ottobre 2008 - Non ha ancora decIso se continuerà a salire in pedana per vincere ancora, intanto però si è già messa avanti con il lavoro. Giovanna Trillini, 38 anni, è stata premiata ieri dal Carlino e ha spiegato qual è la sua missione adesso.
"Insegnare l’arte del fioretto ai più giovani — dice sicura —. Ho già cominciato a farlo con i più piccoli. Ho sempre espresso il desiderio di lavorare con i bambini". Accontentata. Da alcune settimane è tornata nella sua seconda casa, il PalaScherma di via Solazzi. "Faccio i corsi di avviamento alla scherma, insomma la prima formazione. Ed è una bella esperienza, perché vedi in questi bambini l’innocenza e la voglia di divertirsi".
Per i segreti di quest’arte ci sarà tempo. "Chiaramente non punto troppo sugli aspetti tecnici. I bambini devono venire al PalaScherma per divertirsi e poi piano piano apprenderanno questa disciplina". Proprio come ha fatto lei con il maestro Triccoli che ha creato la scuola di Jesi. "Che non è soltanto Vezzali, Trillini e Cerioni — dice lei — perché abbiamo delle giovani atlete che sono già da tempo nel giro della nazionale e che hanno vinto anche importanti competizioni. E sta crescendo anche il settore maschile".
Si riferisce soprattutto a Elisa Di Francisca e Claudia Pigliapoco, la nuova generazione jesina. "Sono brave, hanno entrambe la possibilità di sfondare. Devono solo crederci e tra poco inizierà una stagione importante che può consacrarle". Non è facile farsi largo però, quando davanti si hanno due campionesse come Giovanna Trillini e Valentina Vezzali. "Ma sia io sia Valentina abbiamo un ottimo rapporto con loro e poi avere davanti due come noi, può essere un ottimo stimolo per insistere e per fare meglio". Giovanna sa già a chi lascerà l’eredità sportiva.
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