Montano chiama Bauer

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Smigola
view post Posted on 28/11/2008, 13:38




www.repubblica.it

La minaccia dell'olimpionico in vista di Londra 2012: o torna Bauer o vado via
"Un Paese lontano mi darebbe il passaporto e il maestro più bravo. Meglio di Capello"
ALDO MONTANO VERSO L'ESILIO
"A Londra con un'altra nazione"



LIVORNO - Ai cantieri navali Montano a Livorno stanno revisionando una nave turca che trasporta grano, ed una traghetto Piombino-Portoferraio. In questo continuo attraccare di imbarcazioni, un giorno è sceso l'armatore di un paese lontano, che ha fatto amicizia con Aldo Montano, figlio del titolare, ha sentito la sua storia di ex campione olimpico deluso, al quale hanno tolto più che un maestro, un mago della sciabola. A questo punto è nata l'idea: un nuovo passaporto, un nuovo team con l'allenatore preferito, la sfida di Londra 2012. Contro tutti, gli avversari di sempre, ma anche gli sciabolatori azzurri, compagni fino a Pechino.

Aldo Montano, è un addio all'Italia?
"All'Italia no, alla federazione sì, se non si riesce a fare la pace, a preparare un programma serio".

Ha pensato al ritiro nei tre mesi dopo Pechino?
"La mia carriera non si interrompe. Segue un'altra strada, fortunatamente io trovo sempre una scappatoia".

Una scappatoia?
"Diciamo che c'è un discorso aperto con federazioni di altri paesi. Ma in particolare con una nazione la trattativa è molto avanzata".

Ci sveli per chi gareggerà a Londra 2012 allora.
"Per ora è meglio di no, ma posso dire che è una nazione fuori dall'Europa, anzi, fuori dal mondo... Una nazione che non mi creerebbe ostacoli nella pratica per un nuovo passaporto".

Un pronostico?
"Al 5% resto in nazionale, al 30% mi ritiro: il resto, è per una nuova squadra a Londra".

La causa del dissidio, sempre la solita.
"Il miglior allenatore sulla faccia della terra, che mi ha fatto vincere l'Olimpiade di Atene".

Christian Bauer, che ha rotto con la federscherma due anni prima di Pechino.
"Ha dimostrato con me, ma con tale Zhong, di poter fare vincere le Olimpiadi a chiunque. Dagli atleti tira fuori doti sovrannaturali".

E lei lo rivuole indietro, no?
"Logico. L'ho chiesto anche a Petrucci. Tutti al mondo se lo contendono, lui verrebbe da noi ma qui non lo vogliono, e lui lo sa. Eppure ci farebbe tanto comodo, uno come lui".

Un tipo alla Capello?
"Forse qualcosa di più".

Ma Bauer costa...
"I soldi ce li metterei io...".

Allora con la scherma si fanno i soldi.
"Assolutamente no, di scherma non si campa, ma io ho l'età e la forza per fare bene un'altra Olimpiade, ed ho fretta".

Ma in Italia qual è la situazione?
"Quando vedi tanto dilettantismo, atleti mandati allo sbaraglio, che si gestiscono a piacimento, si allenano se ne hanno voglia. Progetti alla carlona, alla fatebenefratelli".

Non esagera?
"Ho visto collegiali in cui si gioca a carte e a calcetto".

Lei nel frattempo s'è rifugiato nel cantiere navale di famiglia.
"Non abbiamo solo la tradizione della scherma, c'è anche quella della manutenzione e riparazione delle navi. Il nostro cantiere compie quest'anno un secolo".

Si diverte?
"Ogni nuova esperienza è eccitante".

Di cosa si occupa in particolare?
"Non sono ancora molto produttivo, ma sono umile. Giro per capire cosa fanno le varie squadre di lavoro: saldatori, tubisti, motoristi, carpentieri. Se penso a quella nave giapponese...".

Ci racconti.
"A Livorno è arrivata una libecciata che l'ha sollevata, sbattendola sulle bitte del porto: quattro-cinque buchi, con perdite economiche per l'armatore. Ci abbiamo lavorato giorno e notte, consegnandola con un giorno di anticipo. Una soddisfazione".

Differenze col mondo dello sport?
"La vita portuale a Livorno non è paragonabile a quella alll'Acquacetosa. Qui ci vogliono le palle, davvero, altro che due sollevamenti del bilanciere ed un po' di pedana".

Come la vedono gli operai?
"Sono ancora il figlio del padrone. Se ero poco credibile prima, lo sarò ancora a lungo. Mio il mio futuro è nel cantiere: spero di non tradire le aspettative di nessuno, di dirigerlo come chi mi ha preceduto. I miei avi Tommaso, che lo aprì quando c'erano le navi a vapore, Mario, morto nei bombardamenti di Livorno, mio nonno Aldo che ha avviato la tradizione dei Montano schermidori, fino a mio padre Mario Aldo detto "Mauzzino". E pensare che non ho nemmeno la barca...".

Sta pensando anche lei a diventare padre?
"Certo, e vorrei un figlio maschio, perché continuerebbe la tradizione di famiglia e non alimenterebbe la gelosia che un padre prova per la figlia".

Dopo la "Fattoria" le hanno proposto altri partecipazioni ai reality?
"Una parte in una fiction: "Carabinieri". Ma ho rifiutato".

Con la tv ha chiuso?
"Mai chiuso: lascio tutte le porte aperte per il mio futuro, ora che ho quasi trent'anni. L'Isola dei famosi? Una prova durissima, che ti tira fuori l'anima".

(27 novembre 2008) "


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Il presidente Fis: "Montano può iniziare le pratiche del passaporto"

Da "LaStampa.it", 27-11-2008

«Se Montano ritiene di mettere la Federscherma nelle condizioni di scegliere quello che lui ritiene più opportuno, è bene che inizi le pratiche per il nuovo passaporto».

È dura la reazione del presidente della Fis, Giorgio Scarso, allo sciabolatore azzurro.
In un’intervista a La Stampa, Montano minaccia l’intenzione di prender parte alle Olimpiadi 2012 per un’altra Nazionale se non riuscirà ad ottenere il ritorno del suo allenatore Bauer.

«Le dichiarazioni rese da Aldo Montano alla stampa nazionale non appartengono allo stile del nostro movimento», è la replica di Scarso, in questi giorni all’estero, attraverso una nota della Federscherma.
«Se Montano ritiene di mettere nelle condizioni la Federscherma di scegliere ciò che lui ritiene più opportuno, è bene che inizi le pratiche per il nuovo passaporto - prosegue il presidente della Federscherma - Cosa diversa, invece, è discutere nelle sedi opportune delle proprie esigenze relative alla preparazione, così come vale per tutti gli atleti della nazionale. La Federazione, inoltre, non accetta questo tipo di affermazioni sull’operato del ct Andrea Magro e su quello dello staff tecnico, espresse, oltremodo, a distanza di tre mesi dalla fine dell’Olimpiade».

Montano, che nelle sue dichiarazioni ha messo sotto accusa la preparazione e i collegiali, «è stato messo nelle migliori condizioni per poter affrontare l’impegno di Pechino - sottolinea Scarso - per cui ritengo assolutamente fuori luogo questo suo modo di porsi. Il Consiglio Federale del 14 e 15 dicembre prossimi, unico organo sovrano per questo tipo di decisioni, prenderà in esame la situazione adottando le delibere opportune».

Amareggiato e deluso il tecnico della sciabola, Andrea Magro: «Sono una persona che ha rispetto del lavoro di tutti, ma quando mi trovo a leggere certe falsità non posso esimermi dal rispondere. Premesso che Aldo Montano è senza dubbio uno degli sciabolatori più forti al mondo, mi spiace che non abbia voluto accettare il modus operandi utilizzato dal settore sciabola».
«In particolare, è passato da un ct allenatore ad un direttore tecnico che supervisionava il lavoro dei maestri - aggiunge Magro - . Un metodo di lavoro diverso, che gli ha comunque consentito di vincere per la prima volta in carriera un argento mondiale». «L’unica partita di calcetto fatta nel ritiro di Lignano Sabbiadoro, risale ad oltre due anni fa, pratica successivamente vietata dal sottoscritto per evitare infortuni agli atleti», sottolinea ancora Magro, rispondendo alle parole di Montano sui collegiali in cui si sarebbe giocato ad altri sport.

«Montano - prosegue - non deve mancare di rispetto alle persone che gli hanno consentito di ritornare al top della forma dopo il grave infortunio patito a Torino, così come nei confronti degli altri schermidori che meritano pari dignità di trattamento». «Se ha voglia di continuare con l’Italia - conclude Magro - lo aspettiamo al prossimo collegiale, altrimenti gli auguriamo migliori fortune in altri Paesi».


www.lastampa.it/sport/scherma

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Montano: mi hanno frainteso

(ANSA) - ROMA, 27 NOV - 'Sono stato frainteso'. Aldo Montano prova a smussare un po' la polemica esplosa con la Federscherma. 'Non ho mai detto che durante i raduni della nazionale giocavamo a calcetto o a carte', ha aggiunto l'olimpionico. Lo schermidore livornese ha pero' ribadito la necessita' di volere al suo fianco come tecnico Christian Bauer, che lo aveva allenato ai tempi dell'oro di Atene. Bauer e' attualmente ct della nazionale cinese di scherma."

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L'intervista di Aldo Montano alla Stampa

27/11/2008 (7:43) -
Montano:"La mia vita dal reality al cantiere di papà"

La banchina al posto della discoteca, metamorfosi del livornese.
La scherma?«Ai Giochi del 2012 gareggerò con un altro paese»
MARCO ANSALDO, INVIATO A LIVORNO
La cuffia blu che lo ripara dal freddo di una giornata tersa è abbastanza trendy però non ha nulla da spartire con lo stile di Aldo Montano, come lo immaginava la gente vedendolo in tv. Il ricamo sulla lanetta cita «Piloti del porto di Livorno». Il porto è lì attorno, nella sua versione meno poetica. Montagne di container scuriscono l’orizzonte, le gru incombono su officine colore del ferro che pensavamo fossero sparite insieme alla nostra giovinezza, sulle banchine corrono i piccoli camion e i carrelli elevatori. Dietro una cancellata un po’ fané, c’è il cantiere dei Montano. Sono i meccanici del mare: scafo, interni, motori, da cento anni riparano navi e attraccate ai moli oggi ce n’è una turca oltre a un traghetto della linea per l’Isola d’Elba. «Ma ne abbiamo altre 7 in cura, sparse per il porto», spiega Aldo, che qui sta costruendo il proprio futuro.

Signori si cresce: il bel ragazzo che divideva le pedane della scherma con quelle in discoteca lo sta facendo. E’ il suo nuovo «reality» da cui non si esce in 2 mesi e non c’è la Ventura in «décolleté» e tacchi a spillo a dare i tempi, ma operai che sono lì da trent’anni e impartiscono gli ordini anche se sei il figlio del padrone perché ancora ci capisci poco di quel mestiere.

In cantiere alle 7. «Dal lunedì al venerdì sera, quando parto per Roma - racconta l’olimpionico di Atene -. Il sabato lo passo a guardare Antonella (Mosetti, la sua compagna, ndr) che prova lo spettacolo al Bagaglino. La domenica la si passa insieme e all’alba del lunedì torno a Livorno. Non è facile ma per amore si fa questo e altro». La frase è antica quanto i gossip che lo coinvolsero. Fa un certo effetto pensare a un’intervista di appena 4 anni fa. «Se mi invitano a una serata e per fare qualche autografo mi pagano molto più di quanto prendo al mese da carabiniere, cosa c’è di male ad accettare?», diceva.

Adesso non è più carabiniere e le serate sono rare e stanche. «Da ragazzo mi arrabbiavo quando mio padre tornava a casa alle 6 e mezza, metteva pigiama e pantofole e non si muoveva dal divano. Ora capita anche a me. Certe sere non ho neppure la voglia di mettere la roba nella borsa e andarmi ad allenare. Ci vado solo 3 volte alla settimana per un paio d’ore, per non mettere su la pancia, e non ha senso che mi ripresenti alle gare». L’eutanasia di una carriera. Lo sport sta forse perdendo uno dei suoi atleti più olimpici, perché a Pechino Aldo sballò la gara in cui aveva vinto l’oro quattro anni prima, però ha trascinato la squadra al bronzo e di classe ne ha ancora quanta è la voglia. Certo, c’è il cantiere.

«Ho scoperto un mondo più vero, e una realtà difficile com’è il porto di Livorno mi stimola. Io non mi atteggio a lavoratore. Sto imparando: da geometra non ho le conoscenze tecniche per aggiustare una nave, né quelle contabili per reggere l’amministrazione, allora faccio un pizzico di tutto, osservando molto, cerco di coordinare le squadre di operai. Sa qual è stata l’ultima soddisfazione? Quando abbiamo riconsegnato a un armatore giapponese la sua nave che era diventata una groviera perché il libeccio l’aveva sbattuta su e giù contro una bitta di ferro: si è lavorato 24 ore al giorno per una settimana e l’abbiamo finita con un giorno di anticipo. Anche se io non avevo fatto molto, mi sono sentito bravo».

Questo è il futuro. La scelta. Montano poteva restare un uomo di scherma e spettacolo, cambiando scena «perché a 26 anni vanno bene certe cose, a 30 non sei più credibile. Mi volevano nella serie dei "Carabinieri" ma ho rifiutato perché se faccio l’attore devo farlo sul serio, studiando. Non mi va di metterci soltanto il corpo e la faccia come una foca imbranata». Così ha deciso di incarnare la quinta generazione dei Montano nei cantieri aperti dal trisnonno Tommaso, un genovese, nel 1908. «Mi sembra - dice - che gli operai mi guardino con una luce diversa: anche per loro è una garanzia se la mia famiglia va avanti con me, invece di vendere».

Eppure, a pelo dell’anima, c’è in Montano ancora voglia di scherma per tornare a vincere a Londra. «Posso rinunciare al cantiere per 4 anni e mio padre è pronto a sacrificarsi ancora, però non a queste condizion

SCHERMA, CASO MONTANO; VEZZALI: SI SPIEGHI CON FIS
"Montano deve trovare una soluzione pacifica con la Federazione". E' il commento della campionessa mondiale di scherma Valentina Vezzali sulla possibile intenzione di Aldo Montano di prender parte alle Olimpiadi 2012 con un'altra nazionale. "Un atleta deve sempre esprimere cosa ha dentro, è un suo diritto", ha detto la Vezzali. "Tuttavia le decisioni vanno prese molto attentamente". La campionessa di Jesi ha aggiunto che, nel caso in cui Montano dovesse realmente gareggiare per un'altra bandiera "non si potrebbe parlare di tradimento: ci sono situazioni che possono dipendere da molti fattori".(27/11/2008) (Spr)

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Elly_Kelly
view post Posted on 28/11/2008, 14:19




-.-''
 
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Smigola
view post Posted on 29/11/2008, 10:12




Scherma, Vezzali: Nessun tradimento se Montano scegliesse altra nazione


sport - 27 Novembre 2008, 20:40

MILANO - Valentina Vezzali cerca di fare da pacere fra Aldo Montano e la federazione italiana di scherma: ''Credo che debbano parlare e, con calma, trovare una soluzione pacifica. Non conosco bene i termini della questione, ma credo che Aldo abbia voluto dare uno scossone alla federazione per avere risposte immediate in previsione di Londra 2012''. La campionessa di Jesi ha poi continuato: "Un atleta deve sempre esprimere ciò che pensa, se ci sono problemi è giusto che lo dica. Tuttavia le decisioni vanno prese molto attentamente. Comunque, se Montano gareggiasse per un'altra bandiera non sarebbe un tradimento, ci sono situazioni che dipendono da molti fattorì'. La Vezzali ha però precisato di aver avuto a disposizione ''solo allenatori bravissimi, probabilmente i migliori sulla piazzà'. (Agr)

http://www.instablog.org/sport/21723.html
 
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Smigola
view post Posted on 29/11/2008, 21:58




Lotta, insulti, mediazioni in pedana
ma Montano non è più solo



ROMA - Veleni su veleni. Atleti in fuga, dirigenti furibondi, scambi di accuse degne di un duello rusticano. Gli umori della scherma, all'ennesima potenza. Ad Andrea Magro, ormai ex ct della sciabola, che di Montano dice "nel cantiere di famiglia sta imparando cosa significa lavorare, ora deve imparare a rispettare gli altri", il campione olimpico di Atene risponde durissimo: "Se io devo imparare a lavorare, sarebbe meglio che cominciasse anche lui: magari nell'azienda del padre della moglie. Così capirà cosa significa".

Ma Montano non è solo. L'aveva fatto capire Valentina Vezzali, icona del fioretto, che il suo non ero lo sfogo di un ragazzo esigente, viziato, di un volto da reality. Un problema serio esiste, reclama attenzione dietro alle critiche durissime del livornese, a quella minaccia di gareggiare a Londra per un altro paese. Ed ecco Matteo Tagliariol, oro nella spada a Pechino, schierarsi con Montano, condividere la stessa perdita del maestro, una figura chiave sulla pedana. Bauer per Montano, Mazzoni per Tagliariol: uno in Cina, l'altro in Svizzera. Con una coda di polemiche anche per il maestro dello spadista, un tempo campione geniale e lunatico: il consiglio federale ha premiato di recente due tecnici, Giulio Tomassini (Vezzali, Granbassi) e Domenico Patti (cadetti e giovani). L'esclusione di Mazzoni, che ha riportato in Italia un oro che mancava dal 1960, è stato l'ultimo atto di una separazione che ha spinto il maestro a scegliere la Svizzera. Anche se il presidente federale Giorgio Scarso minimizza: "Non vorrei che questa scelta fosse letta come una dimenticanza o una punizione per essere andato all'estero. Ci saranno altre occasioni per premiarlo".

Il caso Montano intanto è diventato globale, tra la Francia e la Cina, le due "patrie" del maestro Bauer, El Salvador dove si trova Scarso, ed un punto imprecisato del mondo dove anche ieri è stato fatto un passettino in avanti nella pratica per il nuovo passaporto di Montano. Il mago francese della sciabola annuncia: "Sono disposto ad allenare Aldo, una persona eccezionale". Ad una sola condizione: "Lui deve venire a Pechino, perché ho un contratto di quattro anni con la federazione cinese. Deve essere lui a convincere la federazione". Bella sfida, visti i rapporti. Bauer, di suo, smorza le polemiche: "Non sono affatto arrabbiato con la federazione. Anzi, sono rimasto in buoni rapporti. Certo, il sistema di lavoro italiano continuo a non capirlo. Le società sono troppo forti". Se Montano valutava in un 5% le possibilità di un ritorno di Bauer, il presidente federale Giorgio Scarso è categorico: "Le possibilità sono pari a zero, il francese si può dimenticare uno stipendio da 100mila euro. Non strapaghiamo un tecnico per abbandonare gli altri, per decidere vita e morte dei maestri. A noi interessa il futuro, lavorare con tecnici che costruiscano il domani".

Muro contro muro? Scarso, paradossalmente, è convinto che Montano sia andato meglio senza Bauer: "Negli ultimi due anni ha vinto quanto non aveva mai vinto prima, se avesse piazzato quella stoccata allo spagnolo avrebbe vinto anche a Pechino. Se Bauer è grande, Montano è grandissimo". Il presidente tende la mano: "Io sono per il dialogo, per venire incontro alle esigenze di tutti. Con Montano non c'è rottura". Ma per il momento Aldo ha altri progetti, e Bauer ne fa parte, eccome.


(29 novembre 2008)

http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/s...os-scherma.html


pure tagliariol O___o ma che sta succedendo??mha^^


Tagliariol imita Montano e rivuole Mazzoni

Tagliariol: "Un Paese vecchio che umilia i giovani campioni.
Non hanno saputo trattenere il mio tecnico Mazzoni. Ha ragione Aldo, anch'io me ne potrei andare in un altro Paese".

di Emanuela Audisio

ROMA - Tagliarol, solidarizza con Montano che vuole lasciare l'Italia?

"Certo che sì. Anzi la lascio anch'io. Mio padre è cittadino svizzero, ci metto un attimo a trovare più rispetto e assistenza. Com'è che noi atleti non contiamo mai niente? Nessuno prende mai in considerazione la nostra parola. Con tutto il rispetto, sono il campione olimpico della spada".

Con tutto il rispetto cos'è: una fuga dei corpi dopo quella dei cervelli?

"E' che l'Italia è un paese vecchio che umilia i giovani. Dove chi vuole lavorare di più e meglio viene messo in disparte, preso in giro per le sue pretese, ridicolizzato nel suo ego. Capisco che fuggano i ricercatori, i fisici nucleari, perché nel paese non ci sono strutture, ma noi sportivi chiediamo poco, solo di poterci allenare con chi ci valorizza. Io ho vinto dopo 48 anni un oro nella spada che mancava dal '60, grazie al mio maestro Angelo Mazzoni che ora è ct della Svizzera perché la federazione gli ha negato ogni riconoscimento".

Mazzoni voleva più soldi?

"Pochi in più. Veniva pagato a gettone. Mettiamo che prendesse 5, la Svizzera ha offerto 10, lui alla federazione ne chiedeva 7. Si sarebbe accontentato di un apprezzamento morale, ma gli hanno detto no, in Italia chi vince va punito. Qui non si apprezzano i meriti, ma la vecchia tradizione conservatrice. Va avanti chi non cambia le cose, non chi guarda al futuro. Lo sport dovrebbe essere diverso: agile, moderno, senza burocrazia".

Invece?

"Invece come dice Aldo Montano non vogliono Christian Bauer, l'ex ct della sciabola azzurra, ora in Cina, perché dà fastidio. Bauer non è diplomatico, fa lavorare e vincere molto, non gli interessano i giochetti federali, ma i risultati. D'accordo, non dà molto ascolto a chi gli vuole imporre decisioni dall'alto. In Italia è stato l'unico a spingere forte su Tarantino, a costringerlo a lavorare tantissimo, perché capiva che quell'atleta, aveva talento, ma anche bisogno di una scossa. Chi fa opposizione a Bauer e a Mazzoni è la vecchia guardia, sono i senatori della scherma azzurra che vorrebbero allenarsi poco e non mettersi in gioco. L'Italia è così, vuole il posto fisso, senza dare prove di meritarlo".

Faccia esempi.

"Mazzoni mi faceva lavorare 6 ore al giorno, gli altri 3. Pure Bauer non scherza, in quantità e qualità. Mazzoni e il mio preparatore atletico Terry Rossini sono stati capaci di darmi stimoli e motivazioni, di rimediare ai miei errori tecnici e fisici. In più io mi sono divertito come un pazzo. La ripetitività non paga, annoia e basta. Angelo mi ha fornito delle soluzioni negli assalti, senza i quali non avrei vinto a Pechino, la prova è che io prima avevo sempre patito i francesi, e Rossini mi ha dato potenza, senza farmi perdere agilità. La medaglia d'oro la devo anche a loro, con i quali sono andato ad allenarmi di nascosto, tra la pause del lavoro federale. Segno che noi giovani non siamo lazzaroni, vogliamo solo non perdere tempo".

Però l'Italia della scherma ha sempre vinto con i giovani.

"Sì. Abbiamo portato gloria e ori. Irrobustiamo una tradizione vincente, ma siamo considerati mezzi, non protagonisti. Invece se i ragazzi vanno in pedana è perché vedono me, Aldo, Valentina, Margherita, non per qualche degnissima muffa del passato. Contano i campioni di ieri, e quelli di oggi no? La Francia che come noi ha una grande tradizione nella scherma dà ascolto ai suoi atleti, io sono più rispettato lì che qui. Ho anche cambiato società dalla società del Giardino di Milano a Legnano, perché pur avendo tre ori olimpici su quattro mi è stato detto che intendevano tagliare noi atleti. Eppure noi non costiamo tanto".

Per questo ha partecipato a La Talpa?

"Per soldi sì. E perché dopo un'olimpiade un campione può anche distrarsi un po'. C'è un tempo per tutto, ma ho già ripreso ad allenarmi. Lo spettacolo a tempo pieno non fa per me. Voglio impegnarmi nello sport, basta subire senza fiatare".

E ora guiderà la rivolta degli atleti.

"Sì, visto che a minacciare si ottiene attenzione. Appoggio Montano, non è un pazzo egoista. E se lo è lui, lo siamo tutti. L'11 dicembre a Ravenna farò una conferenza-stampa dove chiederò che la federazione ci dia ascolto. E faccia rientrare i nostri bravi tecnici emigrati all'estero. Io sono abbastanza nazionalista. E aggiungo che sono stato l'ultimo a sapere che il mio coach, Angelo Mazzoni, andava via. Tanto non ha fatto pressioni su di me. L'ho dovuto mettere alle strette, lui lo sa che io sono emotivo, che sarei piombato nel buio, e ha fatto tutto per nascondermelo. Però è ora che la mia spada torni in azione. Moschettieri d'Italia unitevi".


(29 novembre 2008)

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Elly_Kelly
view post Posted on 30/11/2008, 11:06




Dio, ma che razza di casino!
 
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lillofanvale
view post Posted on 30/11/2008, 19:51




CITAZIONE (Elly_Kelly @ 30/11/2008, 11:06)
Dio, ma che razza di casino!

verissimo!
 
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Smigola
view post Posted on 30/11/2008, 20:30




si xò tagliariol e montano patriottismo zero!
conta solo la medaglia per loro stessi non per l Italia!

Vuoi mettere salire sul gradino + alto del mondo e sentire l inno di mameli...è un emzione immensa

Pensate invece salire sul gradino più alto e tu che sei italiano devi cantare l inno svizzero-.-

Mha^^

comunque spero si risolva tutto!
 
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Elly_Kelly
view post Posted on 1/12/2008, 17:34




Concordo!!!
Io non riuscirei ad esultare per una vittoria se non fosse per l'Italia, ma per un altro paese.. E' così emozionante salire sul podio e sentire l'inno di Mameli (non che io l'abbia già fatto XD).. Che poi non so se ci fate caso, ma il nostro inno è troppo bello.. Sono tutti solenni e seri e poi arriviamo noi italiani pagliaccioni con "fraateelli d'Italiaa".. Cioè, è fantastico!
 
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Smigola
view post Posted on 2/12/2008, 14:44




CITAZIONE (Elly_Kelly @ 1/12/2008, 17:34)
Concordo!!!
Io non riuscirei ad esultare per una vittoria se non fosse per l'Italia, ma per un altro paese.. E' così emozionante salire sul podio e sentire l'inno di Mameli (non che io l'abbia già fatto XD).. Che poi non so se ci fate caso, ma il nostro inno è troppo bello.. Sono tutti solenni e seri e poi arriviamo noi italiani pagliaccioni con "fraateelli d'Italiaa".. Cioè, è fantastico!

Sono perfettamente daccordo con te=)

Comunque la telenovela continua...


Bauer: «Pronto ad allenare Montano»

"L’ex ct della sciabola azzurra risponde a distanza al campione olimpico di Atene 2004: «È una persona eccezionale»


ROMA, 28 novembre - «Sono disposto ad allenare Montano, lui è una persona eccezionale. Però io ho un contratto di quattro anni con la federazione cinese e siccome sono una persona seria intendo rispettarlo. Se Aldo vuole che lo alleni, deve venire qui in Cina». Dopo lo "strappo" tra la Federazione scherma e l'ex olimpionico azzurro, che minaccia di gareggiare ai prossimi Giochi sotto un'altra bandiera (si parla degli Emirati Arabi), Christian Bauer, l'uomo della discordia, si dice pronto ad "aiutare" Montano.

«Non ho ancora parlato con Aldo - dice il francese - ma se lui che lo alleni per me non ci sarebbero problemi, solo che deve venire qui a Pechino. Ma deve essere lui a convincere la federazione». Bauer guidò la sciabola azzurra dal 2002 al 2006, prima del polemico divorzio con la Fis. Il tecnico venne allontanato per alcune divergenze tecniche. «Ma non sono affatto arrabbiato con la federazione italiana - spiega -. Anzi, sono rimasto in buoni rapporti con loro. Con il presidente Scarso ci siamo visti anche durante gli ultimi Giochi. Queste sono cose normali che succedono». In realtà, al momento della rottura volarono parole grosse da una parte e dall’altra. E anche prima delle ultime Olimpiadi, Bauer rilasciò interviste al veleno contro la Fis e, più in generale, contro la scherma italiana, accusata di essere “malata” di politica.

A metà dicembre il consiglio federale deciderà se confermare l'attuale ct Andrea Magro oppure sceglierne un altro, che però sicuramente non sarà Bauer, visto che è già impegnato con la federazione cinese. Uno dei motivi del divorzio di due anni fa, probabilmente il principale, era che Bauer era visto come un accentratore, anche se poi i risultati gli hanno dato ragione. «Il sistema di lavoro italiano continuo a non capirlo - ribadisce -. Lì oltre a eleggere il presidente anche l'organizzazione federale dipende dalle società, che sono troppo forti. Io invece ho una visione diversa».

Se Bauer resta disponibile, anche magari part-time - come fu, sempre per Montano in extremis prima delle ultime Olimpiadi il russo Sydiak - rimane adesso da ricucire lo strappo dopo le ultime esternazioni dello sciabolatore livornese. La Fis non ci sta alle sue minacce («Prepari pure il passaporto» hanno detto ieri Scarso e Magro) e va avanti per la sua strada. Montano dice che su alcune affermazioni di essere stato "frainteso" e sembra fare un piccolo passo indietro. Margini per un compromesso dunque restano aperti. A meno che questa ultima vicenda finisca per fare tornare al livornese i dubbi se continuare fino a Londra o gettare definitivamente la spugna.



www.corrieredellosport.it
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Elly_Kelly
view post Posted on 2/12/2008, 20:48




In Cina -.-''
 
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Smigola
view post Posted on 3/12/2008, 10:23




già lui è il tecinico della cina

che poi (mio pensiero modesto e da ignorante in materia) ma se Bauer è il tecnico della cina la sua priorità a londra sarà far vincere un cinese visto che lo pagano per questo non credo che se a londra vincesse montano i cinese sarebbero felici, a meno che montano diventi cinese O___o
 
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Elly_Kelly
view post Posted on 3/12/2008, 14:14




Ci stavo pensando anchio ieri ù.ù
 
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Smigola
view post Posted on 6/12/2008, 10:56




tagliariol ci ripensa-.-


Il guerriero della scherma: "Tranquilli, non scapperò"

Sembrava un principe ed ora è conciato come un guerriero: capelli radi e barba che incornicia l’idea. Potrebbe essere uscito da un quadro ed, invece, è stato ripescato da «La Talpa» che non riassume la stessa idea artistica. Per evitare il sondaggio (meglio principe delle pedane o guerriero della Talpa?), la Disney lo ha battezzato come «il Principe Caspian» italiano, con tanto di Dvd (sul vero principe) in uscita. Lui è Matteo Tagliariol, campione olimpico della spada, per il momento personaggio a tempo pieno, anche nelle polemiche. Delle cronache di Narnia fa solo il testimonial, ma forse non ci starebbe male nella favola.

Tagliariol, principe o guerriero?
«Mi piacerebbe essere principe, ma il guerriero è più terreno, più vicino a me. Nelle favole ci sono valori positivi: combatti per riprenderti il regno, per un ideale. Se i ragazzi si identificano, può essere un insegnamento di vita».

E quando la definiscono eroe di un’Olimpiade?
«Macchè eroe! Sarà la cosa che ricorderò di più nella vita. E il 2008 come un anno memorabile».

Ma lei sapeva: in tempi non sospetti giurava sulla vittoria...
«Vero, lo dicevo da quattro anni: vinco la finale contro Jeannet. Ci ho azzeccato. I miei amici mi hanno spedito un messaggio che diceva: avevi ragione, ma ora sarai insopportabile».

Da dove tanta convinzione?
«Non sono borioso, solo guascone. Eppoi perché esser poco modesti? Vero, sarà difficile ripetersi. Ma penso positivo. Gli avversari mi vorranno battere, io sfrutterò il vantaggio psicologico di essere campione, dovrò migliorarmi. E cercherò di ripetermi fra quattro anni. Non sono sicuro di farcela, ma questo è l’obbiettivo».

E continuerà a litigare con la federazione per il maestro, per i danari che mancano. Lei e Montano avete sollevato un bel polverone...
«Abbiamo fatto il boom! Ma così la pensano in tanti. E prima di me lo dicevano altri 50. Mi ero ripromesso di far silenzio fino al chiarimento. Ora è il momento della mediazione: vediamo se riusciamo a trovare un accordo».

Sennò...
«Ho parlato con la federazione, parlerò col presidente, cerchiamo una soluzione che soddisfi tutti. Non dico di aver esagerato, magari male interpretato. Non andrò in Svizzera: ho ricevuto offerte tempo fa. E se troveremo un accordo, sarò il primo a chiedere scusa. Ma vorrei che la federazione facesse un tentativo per riportare il maestro Mazzoni in Italia. So quanto prende in Svizzera, loro ci devono provare. Poi se lui chiedesse centomila euro, sarei il primo a dire: lasciate perdere».

Mancano i danari...
«A volte la buona volontà. Con me la federazione si è ben comportata nell’anno olimpico, ma un anno su venti».

Dicono che lei abbia lasciato la società del Giardino per danari...
«Lo dicono le malelingue. Ora sto a Legnano dove mi sembra di essere tornato nelle favole».

Lei sta guadagnando danari con la Tv. In questo periodo voi atleti siete molto ricercati.
«Forse la gente si è stancata di semplici icone. Vuole icone parlanti. Lo schermidore è uno sportivo con un piccolo più: abbiamo una marcia in più».

L’esperienza alla Talpa?
«Pensavo fosse più divertente, non credevo così dura la convivenza con altre persone. Però è servita per migliorare il rapporto con la mia fidanzata: ha visto che mi sono comportato bene. Ora con i soldi comprerò una casa, dove vivrò ancora da single».

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=311701
 
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Smigola
view post Posted on 12/12/2008, 15:09




SCHERMA, VEZZALI: FIS OTTIMA SPERO STRAPPO VENGA RICUCITO
Valentina Vezzali, campionessa olimpica nel fioretto femminile, si augura che lo strappo tra federazione e atleti si ricucisca al più presto dopo le polemiche di Aldo Montano e Giorgio Tagliarol. "Il fatto che il nostro movimento abbia conquistato un altissimo numero di medaglie negli ultimi anni è indice dell'ottima organizzazione della Federazione italiana scherma" ha detto la Vezzali in occasione del primo raduno dei Gruppi sportivi delle Fiamme Oro. "Ognuno si prende la responsabilità di ciò che dice. Mi auguro però che lo strappo con la Federazione possa ricucirsi il più presto possibile". (11/12/2008) (Spr)
http://www.repubblica.it/ultimora/sport/SC...ttaglio/3450241

Dopo le minacciose esternazioni dei campioni olimpici Montano e Tagliariol e guarda caso dopo i vari articoli e commenti conseguenti...


...(di cui schermaonline.com penso abbia fatto la parte da leone, vedasi l’articolo di Kasher del 3 dicembre 2008 “Regole FIE, memo per chi cambia bandiera”), cominciano ad arrivare le smentite e le giustificazioni.

Da repubblica.it del 6 dicembre 2008:
“Dopo aver minacciato di giocare per un’altra nazione alle prossime olimpiadi, Aldo Montano fa marcia indietro: “Io mi auguro di continuare al 100% con la nazionale italiana — spiega -, ma se non riesci a lavorare bene come vuoi, se non puoi prepararti come hai fatto nei 4 anni precedenti vincendo anche un’Olimpiade ad Atene 2004, allora è un problema. Penso che la Federazione capisca certe cose, è inutile nascondersi dietro alle medaglie che la scherma ha ottenuto, io faccio sciabola che è una disciplina diversa dalle altre e la sciabola è in crisi, bisogna capirlo e trovare una soluzione. Se le cose si sviluppano come spero e voglio e la federazione riesce ad accontentarmi in tutto o in parte, io sono pronto”. (06/12/2008) (Spr)”

Da repubblica.it del 10 dicembre 2008:
“Stavolta Matteo Tagliariol usa toni più distensivi e tende la mano alla Federazione. Non ho intenzione di fare la guerra ma di trovare una mediazione tra noi e la Federscherma”. Lo spadista, di ritorno dal reality televisivo La Talpa, aveva accusato la federazione di non voler puntare sui giovani minacciando di lasciare l’Italia, come già aveva fatto prima di lui lo sciabolatore Aldo Montano. “Io spero che si risolva al più presto la questione perchè non è bella questa situazione di tensione tra atleti e Federazione”. Il suo ex tecnico Angelo Mazzoni, è in Svizzera, ma lui non intende lasciare l’Italia: “Vorrei che si trovasse un modo di fare una proposta al mio maestro che è attualmente in Svizzera. Vorrei che la federazione trattasse noi atleti in maniera più professionale. Io in Svizzera? È vero, ci sono state delle proposte. Ma io adoro il mio Paese, solo che vorrei che l’Italia avesse la stessa organizzazione della Svizzera”. (10/12/2008) (Spr).

http://www.schermaonline.com/
 
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