www.repubblica.itLa minaccia dell'olimpionico in vista di Londra 2012: o torna Bauer o vado via
"Un Paese lontano mi darebbe il passaporto e il maestro più bravo. Meglio di Capello"
ALDO MONTANO VERSO L'ESILIO"A Londra con un'altra nazione"
LIVORNO - Ai cantieri navali Montano a Livorno stanno revisionando una nave turca che trasporta grano, ed una traghetto Piombino-Portoferraio. In questo continuo attraccare di imbarcazioni, un giorno è sceso l'armatore di un paese lontano, che ha fatto amicizia con Aldo Montano, figlio del titolare, ha sentito la sua storia di ex campione olimpico deluso, al quale hanno tolto più che un maestro, un mago della sciabola. A questo punto è nata l'idea: un nuovo passaporto, un nuovo team con l'allenatore preferito, la sfida di Londra 2012. Contro tutti, gli avversari di sempre, ma anche gli sciabolatori azzurri, compagni fino a Pechino.
Aldo Montano, è un addio all'Italia?
"All'Italia no, alla federazione sì, se non si riesce a fare la pace, a preparare un programma serio".
Ha pensato al ritiro nei tre mesi dopo Pechino?
"La mia carriera non si interrompe. Segue un'altra strada, fortunatamente io trovo sempre una scappatoia".
Una scappatoia?
"Diciamo che c'è un discorso aperto con federazioni di altri paesi. Ma in particolare con una nazione la trattativa è molto avanzata".
Ci sveli per chi gareggerà a Londra 2012 allora.
"Per ora è meglio di no, ma posso dire che è una nazione fuori dall'Europa, anzi, fuori dal mondo... Una nazione che non mi creerebbe ostacoli nella pratica per un nuovo passaporto".
Un pronostico?
"Al 5% resto in nazionale, al 30% mi ritiro: il resto, è per una nuova squadra a Londra".
La causa del dissidio, sempre la solita.
"Il miglior allenatore sulla faccia della terra, che mi ha fatto vincere l'Olimpiade di Atene".
Christian Bauer, che ha rotto con la federscherma due anni prima di Pechino.
"Ha dimostrato con me, ma con tale Zhong, di poter fare vincere le Olimpiadi a chiunque. Dagli atleti tira fuori doti sovrannaturali".
E lei lo rivuole indietro, no?
"Logico. L'ho chiesto anche a Petrucci. Tutti al mondo se lo contendono, lui verrebbe da noi ma qui non lo vogliono, e lui lo sa. Eppure ci farebbe tanto comodo, uno come lui".
Un tipo alla Capello?
"Forse qualcosa di più".
Ma Bauer costa...
"I soldi ce li metterei io...".
Allora con la scherma si fanno i soldi.
"Assolutamente no, di scherma non si campa, ma io ho l'età e la forza per fare bene un'altra Olimpiade, ed ho fretta".
Ma in Italia qual è la situazione?
"Quando vedi tanto dilettantismo, atleti mandati allo sbaraglio, che si gestiscono a piacimento, si allenano se ne hanno voglia. Progetti alla carlona, alla fatebenefratelli".
Non esagera?
"Ho visto collegiali in cui si gioca a carte e a calcetto".
Lei nel frattempo s'è rifugiato nel cantiere navale di famiglia.
"Non abbiamo solo la tradizione della scherma, c'è anche quella della manutenzione e riparazione delle navi. Il nostro cantiere compie quest'anno un secolo".
Si diverte?
"Ogni nuova esperienza è eccitante".
Di cosa si occupa in particolare?
"Non sono ancora molto produttivo, ma sono umile. Giro per capire cosa fanno le varie squadre di lavoro: saldatori, tubisti, motoristi, carpentieri. Se penso a quella nave giapponese...".
Ci racconti.
"A Livorno è arrivata una libecciata che l'ha sollevata, sbattendola sulle bitte del porto: quattro-cinque buchi, con perdite economiche per l'armatore. Ci abbiamo lavorato giorno e notte, consegnandola con un giorno di anticipo. Una soddisfazione".
Differenze col mondo dello sport?
"La vita portuale a Livorno non è paragonabile a quella alll'Acquacetosa. Qui ci vogliono le palle, davvero, altro che due sollevamenti del bilanciere ed un po' di pedana".
Come la vedono gli operai?
"Sono ancora il figlio del padrone. Se ero poco credibile prima, lo sarò ancora a lungo. Mio il mio futuro è nel cantiere: spero di non tradire le aspettative di nessuno, di dirigerlo come chi mi ha preceduto. I miei avi Tommaso, che lo aprì quando c'erano le navi a vapore, Mario, morto nei bombardamenti di Livorno, mio nonno Aldo che ha avviato la tradizione dei Montano schermidori, fino a mio padre Mario Aldo detto "Mauzzino". E pensare che non ho nemmeno la barca...".
Sta pensando anche lei a diventare padre?
"Certo, e vorrei un figlio maschio, perché continuerebbe la tradizione di famiglia e non alimenterebbe la gelosia che un padre prova per la figlia".
Dopo la "Fattoria" le hanno proposto altri partecipazioni ai reality?
"Una parte in una fiction: "Carabinieri". Ma ho rifiutato".
Con la tv ha chiuso?
"Mai chiuso: lascio tutte le porte aperte per il mio futuro, ora che ho quasi trent'anni. L'Isola dei famosi? Una prova durissima, che ti tira fuori l'anima".
(27 novembre 2008) "
http://www.schermaonline.com/Il presidente Fis: "Montano può iniziare le pratiche del passaporto" Da "LaStampa.it", 27-11-2008
«Se Montano ritiene di mettere la Federscherma nelle condizioni di scegliere quello che lui ritiene più opportuno, è bene che inizi le pratiche per il nuovo passaporto».
È dura la reazione del presidente della Fis, Giorgio Scarso, allo sciabolatore azzurro.
In un’intervista a La Stampa, Montano minaccia l’intenzione di prender parte alle Olimpiadi 2012 per un’altra Nazionale se non riuscirà ad ottenere il ritorno del suo allenatore Bauer.
«Le dichiarazioni rese da Aldo Montano alla stampa nazionale non appartengono allo stile del nostro movimento», è la replica di Scarso, in questi giorni all’estero, attraverso una nota della Federscherma.
«Se Montano ritiene di mettere nelle condizioni la Federscherma di scegliere ciò che lui ritiene più opportuno, è bene che inizi le pratiche per il nuovo passaporto - prosegue il presidente della Federscherma - Cosa diversa, invece, è discutere nelle sedi opportune delle proprie esigenze relative alla preparazione, così come vale per tutti gli atleti della nazionale. La Federazione, inoltre, non accetta questo tipo di affermazioni sull’operato del ct Andrea Magro e su quello dello staff tecnico, espresse, oltremodo, a distanza di tre mesi dalla fine dell’Olimpiade».
Montano, che nelle sue dichiarazioni ha messo sotto accusa la preparazione e i collegiali, «è stato messo nelle migliori condizioni per poter affrontare l’impegno di Pechino - sottolinea Scarso - per cui ritengo assolutamente fuori luogo questo suo modo di porsi. Il Consiglio Federale del 14 e 15 dicembre prossimi, unico organo sovrano per questo tipo di decisioni, prenderà in esame la situazione adottando le delibere opportune».
Amareggiato e deluso il tecnico della sciabola, Andrea Magro: «Sono una persona che ha rispetto del lavoro di tutti, ma quando mi trovo a leggere certe falsità non posso esimermi dal rispondere. Premesso che Aldo Montano è senza dubbio uno degli sciabolatori più forti al mondo, mi spiace che non abbia voluto accettare il modus operandi utilizzato dal settore sciabola».
«In particolare, è passato da un ct allenatore ad un direttore tecnico che supervisionava il lavoro dei maestri - aggiunge Magro - . Un metodo di lavoro diverso, che gli ha comunque consentito di vincere per la prima volta in carriera un argento mondiale». «L’unica partita di calcetto fatta nel ritiro di Lignano Sabbiadoro, risale ad oltre due anni fa, pratica successivamente vietata dal sottoscritto per evitare infortuni agli atleti», sottolinea ancora Magro, rispondendo alle parole di Montano sui collegiali in cui si sarebbe giocato ad altri sport.
«Montano - prosegue - non deve mancare di rispetto alle persone che gli hanno consentito di ritornare al top della forma dopo il grave infortunio patito a Torino, così come nei confronti degli altri schermidori che meritano pari dignità di trattamento». «Se ha voglia di continuare con l’Italia - conclude Magro - lo aspettiamo al prossimo collegiale, altrimenti gli auguriamo migliori fortune in altri Paesi».
www.lastampa.it/sport/schermahttp://www.schermaonline.com/Montano: mi hanno frainteso(ANSA) - ROMA, 27 NOV - 'Sono stato frainteso'. Aldo Montano prova a smussare un po' la polemica esplosa con la Federscherma. 'Non ho mai detto che durante i raduni della nazionale giocavamo a calcetto o a carte', ha aggiunto l'olimpionico. Lo schermidore livornese ha pero' ribadito la necessita' di volere al suo fianco come tecnico Christian Bauer, che lo aveva allenato ai tempi dell'oro di Atene. Bauer e' attualmente ct della nazionale cinese di scherma."
http://www.schermaonline.com/L'intervista di Aldo Montano alla Stampa27/11/2008 (7:43) -
Montano:"La mia vita dal reality al cantiere di papà"
La banchina al posto della discoteca, metamorfosi del livornese.
La scherma?«Ai Giochi del 2012 gareggerò con un altro paese»
MARCO ANSALDO, INVIATO A LIVORNO
La cuffia blu che lo ripara dal freddo di una giornata tersa è abbastanza trendy però non ha nulla da spartire con lo stile di Aldo Montano, come lo immaginava la gente vedendolo in tv. Il ricamo sulla lanetta cita «Piloti del porto di Livorno». Il porto è lì attorno, nella sua versione meno poetica. Montagne di container scuriscono l’orizzonte, le gru incombono su officine colore del ferro che pensavamo fossero sparite insieme alla nostra giovinezza, sulle banchine corrono i piccoli camion e i carrelli elevatori. Dietro una cancellata un po’ fané, c’è il cantiere dei Montano. Sono i meccanici del mare: scafo, interni, motori, da cento anni riparano navi e attraccate ai moli oggi ce n’è una turca oltre a un traghetto della linea per l’Isola d’Elba. «Ma ne abbiamo altre 7 in cura, sparse per il porto», spiega Aldo, che qui sta costruendo il proprio futuro.
Signori si cresce: il bel ragazzo che divideva le pedane della scherma con quelle in discoteca lo sta facendo. E’ il suo nuovo «reality» da cui non si esce in 2 mesi e non c’è la Ventura in «décolleté» e tacchi a spillo a dare i tempi, ma operai che sono lì da trent’anni e impartiscono gli ordini anche se sei il figlio del padrone perché ancora ci capisci poco di quel mestiere.
In cantiere alle 7. «Dal lunedì al venerdì sera, quando parto per Roma - racconta l’olimpionico di Atene -. Il sabato lo passo a guardare Antonella (Mosetti, la sua compagna, ndr) che prova lo spettacolo al Bagaglino. La domenica la si passa insieme e all’alba del lunedì torno a Livorno. Non è facile ma per amore si fa questo e altro». La frase è antica quanto i gossip che lo coinvolsero. Fa un certo effetto pensare a un’intervista di appena 4 anni fa. «Se mi invitano a una serata e per fare qualche autografo mi pagano molto più di quanto prendo al mese da carabiniere, cosa c’è di male ad accettare?», diceva.
Adesso non è più carabiniere e le serate sono rare e stanche. «Da ragazzo mi arrabbiavo quando mio padre tornava a casa alle 6 e mezza, metteva pigiama e pantofole e non si muoveva dal divano. Ora capita anche a me. Certe sere non ho neppure la voglia di mettere la roba nella borsa e andarmi ad allenare. Ci vado solo 3 volte alla settimana per un paio d’ore, per non mettere su la pancia, e non ha senso che mi ripresenti alle gare». L’eutanasia di una carriera. Lo sport sta forse perdendo uno dei suoi atleti più olimpici, perché a Pechino Aldo sballò la gara in cui aveva vinto l’oro quattro anni prima, però ha trascinato la squadra al bronzo e di classe ne ha ancora quanta è la voglia. Certo, c’è il cantiere.
«Ho scoperto un mondo più vero, e una realtà difficile com’è il porto di Livorno mi stimola. Io non mi atteggio a lavoratore. Sto imparando: da geometra non ho le conoscenze tecniche per aggiustare una nave, né quelle contabili per reggere l’amministrazione, allora faccio un pizzico di tutto, osservando molto, cerco di coordinare le squadre di operai. Sa qual è stata l’ultima soddisfazione? Quando abbiamo riconsegnato a un armatore giapponese la sua nave che era diventata una groviera perché il libeccio l’aveva sbattuta su e giù contro una bitta di ferro: si è lavorato 24 ore al giorno per una settimana e l’abbiamo finita con un giorno di anticipo. Anche se io non avevo fatto molto, mi sono sentito bravo».
Questo è il futuro. La scelta. Montano poteva restare un uomo di scherma e spettacolo, cambiando scena «perché a 26 anni vanno bene certe cose, a 30 non sei più credibile. Mi volevano nella serie dei "Carabinieri" ma ho rifiutato perché se faccio l’attore devo farlo sul serio, studiando. Non mi va di metterci soltanto il corpo e la faccia come una foca imbranata». Così ha deciso di incarnare la quinta generazione dei Montano nei cantieri aperti dal trisnonno Tommaso, un genovese, nel 1908. «Mi sembra - dice - che gli operai mi guardino con una luce diversa: anche per loro è una garanzia se la mia famiglia va avanti con me, invece di vendere».
Eppure, a pelo dell’anima, c’è in Montano ancora voglia di scherma per tornare a vincere a Londra. «Posso rinunciare al cantiere per 4 anni e mio padre è pronto a sacrificarsi ancora, però non a queste condizion
SCHERMA, CASO MONTANO; VEZZALI: SI SPIEGHI CON FIS"Montano deve trovare una soluzione pacifica con la Federazione". E' il commento della campionessa mondiale di scherma Valentina Vezzali sulla possibile intenzione di Aldo Montano di prender parte alle Olimpiadi 2012 con un'altra nazionale. "Un atleta deve sempre esprimere cosa ha dentro, è un suo diritto", ha detto la Vezzali. "Tuttavia le decisioni vanno prese molto attentamente". La campionessa di Jesi ha aggiunto che, nel caso in cui Montano dovesse realmente gareggiare per un'altra bandiera "non si potrebbe parlare di tradimento: ci sono situazioni che possono dipendere da molti fattori".(27/11/2008) (Spr)
www.repubblica.it [www.repubblica.it]
http://www.schermaonline.com/