Citazioni dai libri

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Elly_Kelly
view post Posted on 4/12/2008, 16:18




Comincio io, con questa bellissima citazione da uno dei miei libri preferiti, un libro che mi ha letteralmente cambiato la vita.

Tre giorni dopo stavamo avvicinandoci alle rovine di un piccolo villaggio chiamato Sippar, quando scorgemmo, ste so al suolo, un povero viandante ricoperto di cenci che sembrava gravemente ferito. Era in condizioni pietose. Ci accingemmo a soccorrerlo e in seguito ci narrò la storia della sua sciagura.
Si chiamava Salem Nasair ed era uno dei più ricchi mercanti di Baghdad. Pochi giorni prima, di ritorno da Basra e diretto a el-Hilleh, la sua grande carovana era stata attaccata e rapinata da una banda di nomadi persiani e quasi tutti i suoi compagni erano stati uccisi. Egli, il padrone, era riuscito miracolosamente a salvarsi nascondendosi nella sabbia tra i corpi inanimati dei suoi schiavi.
Quando ebbe terminato il racconto delle sue sventure, ci chiese con voce tremante: <<non avete per caso qualcosa da mangiare? Sto morendo di fame>>.
<<ho tre pagnotte>> risposi.
<<io ne ho cinque>> disse l'Uomo Che Contava.
<<allora>> fece lo Sceicco, <<vi scongiuro di dividere le vostre pagnotte con me. Vi propongo uno scambio ragionevole. Vi darò per il pane otto monete d'oro, non appena giungerò a Baghdad>>. E così dividemmo tra di noi le pagnotte.
Il giorno dopo, tardi nel pomeriggio, entrammo nella famosa città di Baghdad, Perla dell'Oriente.
Attraversando una piazza affollata e rumorosa, fummo bloccati dal passaggio di una sfarzosa comitiva alla cui testa cavalcava, su di un elegante sauro, il potente visir Ibrahim Maluf. Vedendo lo Sceicco Salem Nasair in nostra compagnia, fece fermare il suo brillante seguito e lo interpellò: <<cosa ti è capitato, amico mio? Come mai arrivi qui a Baghdad così mal ridotto, in compagnia di questi due stranieri?>>
Il povero Sceicco gli narrò nei dettagli quanto gli era accaduto in viaggio, lodandoci ampiamente.
<<ricompensa subito questi due stranieri>> ordinò il Visir. Prese dalla borsa otto monete d'oro e le diede a Salem Nasair dicendo: <<ti porterò subito con me a palazzo poichè il Difensore dei Fedeli vorrà di sicuro essere informato di questo nuovo affronto dei banditi beduini, che osano attaccare i nostri amici e saccheggiare una carovana sul territorio del Califfo>>.
A questo punto Salem Nasair ci disse: <<prendo congedo da voi, amici miei. Desidero però ringraziarvi ancora una volta per il vostro aiuto e, come avevo promesso, per la vostra generosità>>. E, rivolgendosi all'Uomo Che Contava: <<ecco cinque monete d'oro per i tuoi cinque pani>>. Poi a me: <<e tre a te, mio amico di Baghdad, per le tue tre pagnotte>>.
Con mia grande sorpresa l'Uomo Che Contava sollevò rispettosamente un obbiezione. <<perdonami Sceicco! Na questa suddivisione, che pure sembra semplice, non è matematicamente giusta. Dal momento che ho dato cinque pagnotte, devo ricevere sette monete. Il mio amico, che ha ceduto tre pagnotte, deve riceverne soltanto una>>.
<<per il nome di Maometto!>> esclamò il Visir vivamente interessato. <<come può questo straniero giustificare una pretesa così assurda?>>
L'Uomo Che Contava si avvicinò al ministro e gli disse: <<permettimi di mostrare, o Visir, che la mia proposta è matematicamente corretta. Durante il viaggio, quando avemmo fame, presi una pagnotta e la divisi in tre parti. Ciascuno di noi ne mangiò una. I miei cinque pani, quindi, ci procurarono quindici pezzi, non è vero? Delle mie quindici ne consumai otto, così che in realtà ne ho cedute sette. Dei suoi nove pezzi anche il mio amico ne mangiò otto e così il suo contributo è stato di uno soltanto. I sette pezzi miei e l'unico del mio amico fanno gli otto che sono andati allo Sceicco Salem Nasair. Pertanto è giusto che io riceva sette monete e il mio amico soltanto una>>.
Il Gran Visir, dopo aver altamente lodato l'Uomo Che Contava, ordinò che gli fossero date sette monete e a me una. La dimostrazione matematica era logica, perfetta, irrefutabile. Ma, per quanto corretta, la suddivisione non piacque a Beremiz che, rivolto sorpreso al ministro così proseguì: <<questa divisione, sette per me e una per il mio amico è, come ho provato, matematicamente perfetta; ma non è perfetta agli occhi dell'Onnipotente>>.
E, raccogliendo nuovamente le monete, le divise in due parti uguali, quattro a me e quattro a se stesso.
(L'Uomo Che Sapeva Contare - Malba Tahan)
 
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