SCHERMA: C'ERA... DUE VOLTE VALENTINA VEZZALI, UN COBRA A 74 SONAGIL

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valescherma
view post Posted on 3/3/2011, 11:11




"Testa alta…maniche rimboccate, schiena dritta e giù al lavoro". Così Valentina Vezzali dal suo blog, prima della partenza per Danzica, seconda tappa stagionale della Coppa del Mondo di fioretto femminile, prima a punteggio maggiorato. "Ce la metterò tutta", queste le parole di Vale. Uno slogan per chiunque, indipendentemente dal valore della sfida da affrontare: su la mano chi, almeno una volta nella vita, ha pensato così. Ma in quanti sono in grado di contare sulle dita delle mani le volte in cui l'epilogo di questo banalissimo proposito iniziale è coinciso con un successo assoluto? Non so voi, io a stento mi fermo a una mano... Forse quella frase non è poi così banale, se non se ne onora il significato fino in fondo. E allora il semplice fatto di partire col giusto proposito per molti non vale nulla. Per Vale, settantaquattro volte oro. Più di tutti e tutte. Certamente più delle sue più giovani e recenti avversarie, Di Francisca ed Errigo; più della solare e mediatica Granbassi; persino più del mito Trillini, quando più di lei sembrava proprio impossibile poter fare. Per chiunque, forse. Non per Vale, la mamma di Pietro nei campi di cereali, il killer sulle pedane del mondo. Quella che, ori al collo e sguardo da cobra, in tempi non sospetti fu in grado di dire al Premier, in diretta nazionale: "Presidente, io da lei mi farei veramente toccare"... l'unica donna - e anche questo è un record - capace di farlo imbarazzare... Eppure dopo Parigi sembrava che la regina potesse abdicare.

C'era una volta Valentina Vezzali... così sembrava giunto il momento di raccontare.
"È tutto così difficile - mi aveva confidato - dovrò lavorare molto con me stessa per riuscire a tirare fuori di nuovo la mia scherma". Parole di bronzo mondiale, parole dopo una sconfitta. Parole, ma non soltanto parole, perché, percepito un disturbo o un pericolo, con una reazione degna del suo miglior appellativo, il cobra iesino ha sollevato il capo, esteso le nervature del collo e assunto il suo aspetto più minaccioso. Ha sollevato la coda e, forte dei suoi oltre settanta sonagli ha affrontato la sfida.
Parole, ancora parole e ancora dal suo blog: "guardo avanti, ho voglia di confronti e sapete, il primo arriva sempre con noi stessi, qualsiasi cosa facciamo è l’impegno con noi stessi quello che dobbiamo onorare fino all’ultimo respiro, non vi pare?"

E così, mentre noi cerchiamo tra parole, pensieri e riflessioni il segreto di tanti successi, non può non balzare all'occhio una bizzarra coincidenza: la vittoria numero 74 di Valentina, arriva nel paese del nec temere, nec timide (non temerariamente, ma nemmeno timidamente): Danzica. Città che diede i natali al celebre filosofo Arthur Schopenhauer, autore - tra l'altro - di una breve raccolta di pensieri sulla scelta di isolarsi dal mondo dopo aver conosciuto meglio se stesso: "L'arte di conoscere se stessi". L'arte di vincere per settantaquattro volte, ogni volta come fosse la prima, a testa alta, schiena dritta e soprattutto - sempre - mettendocela tutta.
C'era due volte Valentina Vezzali: ne dubitavate?
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